mercoledì 31 luglio 2013
Frase del giorno
"Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano".
Giovanni Giolitti
Giovanni Giolitti
martedì 30 luglio 2013
La piaga del tirocinio "non retribuito"
La crisi c'è e si vede: è una frase banale, ripetuta più e più volte da chiunque, su qualsiasi mezzo mediatico o negli ambienti che frequentiamo; è quasi diventato un "jingle", che riecheggia ogniqualvolta si parla di soldi, lavoro ecc.
Dunque, non si scopre nulla di nuovo, esprimendo tale pensiero; ma, la maniera in cui si sviluppa questa crisi, quello a cui può portare può costituire certamente una variabile di non poco conto, che alle volte porta anche ad eventi tragici; non è, però, questo il momento.
Voglio parlare, invece, di un qualcosa che è diventata routine da un pò di anni, in concomitanza con l'inizio di questa crisi: sto parlando del lavoro non retribuito. E' paradossale in questo periodo parlare di simili fatti...o meglio, è assurdo che esistano tali possibilità masochistiche, da propinare in particolar modo ai giovani.
I dati della disoccupazione giovanile sono catastrofici e non ho nemmeno voglia di ripeterli; la legge Fornero (sulla quale ogni tipo di commento negativo è superfluo, per i tanti già spesi in questi mesi), entrata in vigore il 18 luglio 2012, tra le varie aberrazioni che riporta all'interno del proprio testo, include un punto tra i pochi che probabilmente può esser ben accolto dalla platea dei giovani in cerca di lavoro: l'obbligo, da parte del datore di lavoro che intenda assumere uno stagista all'interno della propria azienda, di assumerlo con una retribuzione minima di 400 euro e per un periodo di sei mesi (entro i dodici mesi successivi alla data di laurea), rinnovabili per altri sei. Insomma, una bella mano tesa a chi vuol allungare il proprio curriculum, imparare un mestiere e crescere professionalmente pian pianino, con un sostegno economico minimo per andare avanti.
Il tutto, però, è stato messo in discussione da una sentenza della Corte costituzionale di fine 2012, che ha spostato tra le competenze delle Regioni la maniera di legiferare in materia, lasciando i dettami della legge a semplici linee guida alle quali adeguarsi.
Ad ogni modo, il problema è il seguente: nonostante la legge Fornero, nonostante le leggi regionali che hanno puntualizzato meglio la materia in esame, è ancora possibile incappare nella proposta di un tirocinio formativo gratuito? Per quelli curriculari (chiamati in questo modo, in quanto utili ai fini del raggiungimento dei CFU necessari al completamento del percorso di studi) è ancora plausibile trovarsi di fronte a queste possibilità, in quanto si è ancora studenti e tali tirocini costituiscono un primo approccio al mondo del lavoro per lo studente alle prime armi, oltre che per i fini su citati; ma per uno studente già laureato, è giusto ritrovarsi ancora oggi, con leggi in vigore sul tema, a valutare proposte di stage senza compensi?
Ce ne sono tanti in giro, le proposte di stage gratuiti fioccano in quantità abominevole, anche da enti o aziende che non ti aspetteresti.
Molto spesso, durante i colloqui, ci si sente dire che "si cercano ragazzi con un tot di anni di esperienza alle spalle": ma com'è possibile fare questa esperienza, se non esistono modi e tempi per poterla maturare (sopratutto, se si è appena finito di studiare)? Come si può incentivare, motivare un neolaureato ad accettare una proposta di tirocinio (dunque, neanche un posto fisso), senza vedersi a fine mese un soldo in tasca? E' vero, c'è chi può ancora farlo; ma lo studente fuorisede, che vive di ciò che riesce a guadagnare, come fa? A questo punto, conviene sul serio mollare gli studi (che fan perdere solo tempo) e mettersi a cercare immediatamente un lavoro, imparare un mestiere per ritrovarselo nel futuro; oppure scappare all'estero, con titoli di studio che sicuramente sono più apprezzati e di valore che dalle nostre parti. Non stupitevi, allora, se questo Paese non riuscirà mai a progredire.
lunedì 29 luglio 2013
Anche i suoi "servetti" dell'informazione provano a mandarlo dentro...
Poteva mai dire simili cose? Poteva mai pensare determinate parole? Può mai balenarsi nella sua testa l'idea di finire davvero dietro le sbarre? Ma no, su via... E' una cosa praticamente impossibile! Sono vent'anni che si prova ad incastrarlo, a bloccarlo, a stanarlo in qualche maniera ma è un'impresa così ardua che non vale neanche più la pena tentare.
Il riferimento è a Berlusconi e all'articolo comparso sul sito del "fedelissimo" Libero, a firma di quella lingua ormai senza più saliva di M. Belpietro e che stranamente si intitolava: "Berlusconi: << Se mi condannano, voglio andare in cella >>" (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1286412/Berlusconi---Se-mi-condannano-voglio-andare-in-cella-.html). Ma come, proprio Belpietro che riporta simili dichiarazioni? Vuole il male del suo capo e guru di lunga data?
Era troppo strano che tale affermazione fosse uscita dalla bocca proprio del Cav; e difatti, poco dopo, è arrivata la smentita da Palazzo Grazioli, riportata altresì su Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1286714/Palazzo-Grazioli---Berlusconi-non-ha-rilasciato-alcuna-intervista-.html) con una nota nella quale si afferma che "Il presidente Berlusconi non ha rilasciato alcuna intervista. Il direttore Belpietro ha liberamente interpretato il senso di un colloquio in cui sono state confermate l'assoluta infondatezza delle accuse rivolte al presidente Berlusconi e la sua precisa volontà di continuare a offrire il suo contributo al popolo dei moderati". Per di più, nel documento si rincara la dose, dichiarando che "...alcuni quotidiani riportano tra virgolette frasi e giudizi attribuiti al presidente Berlusconi che nono sono mai stati pensati né pronunciati". Dal canto suo, il quotidiano di V. Majno precisa che tale articolo sia stato ripubblicato sul profilo Facebook di Berlusconi e su quello Twitter del Pdl e anche sul sito del partito stesso, a riprova della validità di ciò che è stato scritto.
E se questa, invece, non fosse una manovra di comunicazione "indiretta" per gridare a tutti, tra le righe di quel pezzo, che Berlusconi non andrà in carcere, altrimenti le ripercussioni per l'intero Paese saranno gravissime (per es., caduta del Governo Letta)? In questo modo, il magnate italiano della comunicazione vuole avvisare la Cassazione e il Premier che, se dovesse esser condannato nell'ultimo grado di giudizio del processo Mediaset, ci ritroveremmo improvvisamente senza un Esecutivo? Tutti quanti, Letta compreso, assicurano sulla stabilità del Governo e che, qualunque dovesse essere la sentenza, il tutto rimarrebbe invariato (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/29/processo-mediaset-pdl-pronto-alla-battaglia-ma-governo-rischia-a-causa-del-pd/670070/). Anche questa è una previsione praticamente irrealizzabile, dato che le conseguenze di una condanna per Berlusconi, colui che ha deciso di formare un Governo con a capo Letta formando queste fantomatiche "larghe intese", ci saranno e potrebbero essere rilevanti.
Il nostro Paese non è propriamente avvezzo alle svolte epocali, perciò non mi aspetto nessun cambiamento radicale da questa situazione: anche se dovesse esser condannato, Berlusconi troverà qualche modo per scamparsela ed evitare il carcere. Il Paese rimarrà con questo Governo eterogeneo e ampi intendimenti, ma con un solo principio inviolabile: se si vuol rimanere al proprio posto, Berlusconi non si tocca. E' un ventennio che ci tiene in pugno, perciò... Peccato che quella sopra sia solo un'immagine e non la realtà: qualcuno, come in questo caso Belpietro, ci ha provato a farlo diventare realtà, ma gli è andata male e forse lui ora non sarà più "Libero".
Frase del giorno
"A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprire bocca e togliere ogni dubbio".
Oscar Wilde
Oscar Wilde
domenica 28 luglio 2013
Frase del giorno
"Il segreto dell'esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive".
Fedor Michajlovic Dostoevskij
Fedor Michajlovic Dostoevskij
sabato 27 luglio 2013
Scoop: il M5S, in realtà, è una compagnia teatrale!
Il M5S ci ricasca; non riesce proprio ad elevarsi a vero e proprio partito politico, ad autentica e diretta rappresentanza del popolo...deve necessariamente uscire fuori dal coro, ma tante volte rischia di incappare in messe in scena da autentico spettacolo televisivo cabarettistico (e non bisogna stupirsi, dato che il suo "mentore" è un certo B. Grillo, ex-comico e uomo tv).
L'altra volta, su questo blog, si è disquisito sulla manifestazione di dissenso portata avanti da V. Crimi & co., a Palazzo Madama, con uno "spogliarello" di protesta (si sono svestiti di giacca e cravatta e il pensiero è andato subito a Nino D'Angelo e alla sua canzone sanremese Senza giacca e cravatta) a seguito della sospensione dei lavori dell'aula richiesta dal Pdl, dopo la decisione della Cassazione sul processo Mediaset.
Questa volta non si voleva inscenare nessuna opposizione, nessun dissenso verso qualcuno o qualcosa (e meno male!); ma lo zampino è stato nuovamente lasciato.
Sto parlando di ciò che è accaduto l'altra sera, durante una seduta alla Camera dei Deputati: l'on. Tofalo sta terminando il suo discorso, affermando questo: "E' solo questione di tempo e il potere democratico i cittadini se lo riprenderanno. Manca poco."
Sembra che l'intervento del grillino si sia concluso quando all'improvviso dal suo iPad, imbracciato per leggere il discorso, parte la canzone People have the power di P. Smith: una scena che, da come si vede nel video di Repubblica (http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/camera-il-deputato-5-stelle-porta-patti-smith-in-aula/136187/134724?ref=fbpr), scatena innanzitutto l'ilarità e l'imbarazzo da parte dei suoi colleghi, seduti al suo fianco, e suscita stupore nel Presidente della Camera, L. Boldrini, che ascoltando la canzone come se provenisse da una regia televisiva a fine di un servizio, dice: "Ah c'era anche la colonna sonora? Accidenti gli effetti speciali su questa premonizione... Grazie."
Ora, dopo questa ingegnosa e stravagante invenzione portata nel nostro Parlamento (che, a ben pensarci, mancava solo effettivamente di un pò di musica e "movimento"), mi viene da pensare che quello lì non sia soltanto un mero movimento, che vuol cambiare radicalmente la fisionomia di questo Paese, ma penso piuttosto che si tratti di una particolare compagnia teatrale. Questo insieme di attori e cantanti, tra i quali è possibile annoverare personaggi nazionali e non che han voluto dare il proprio contributo (si pensi a Nino D'Angelo come spiegato prima e, da ultima, Patti Smith), con le sue stramberie e modi da palcoscenico si sta relazionando con la politica, nel tentativo di far rialzare dal fondo l'Italia e gli Italiani. Vedendo queste immagini e le tante altre del Movimento e dei suoi adepti, mi viene solamente scoramento e disgusto; è vero pure che, gli altri partiti presenti in Parlamento non sono da meno, perciò lì dentro vanno in scena solo sconcezze d'altri tempi. A questo punto, la proposta che voglio fare a Grillo e Casaleggio è quella di mutare il nome del loro movimento in Compagnia Teatrale "5 Stelle": assumerebbero maggiore credibilità e rispecchierebbe la realtà di ciò che rappresentano in aula tutti i giorni: la politica in musical.
Frase del giorno
"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi".
Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini
venerdì 26 luglio 2013
Ma "onorevoli" di cosa? Prendete esempio da Bush Sr., animali!!
Non è semplice affrontare simili argomenti, ma penso che bisogna farlo per mostrare agli occhi della gente che si trova fuori dai palazzi del potere come si comportano coloro i quali, tempo addietro, abbiamo votato e mandato nelle stanze dei bottoni per farci rappresentare e tutelare.
Nonostante da questo blog siano partite nel passato critiche nei confronti del M5S e dei suoi parlamentari nominati per presiedere gli scranni delle due Camere (anche per colpa di manifestazioni di dissenso alquanto spettacolari e povere di costrutto), in questo frangente mi sembra doveroso intervenire a difesa di uno di questi onorevoli, vittima l'altro giorno durante una seduta protrattasi a tarda notte di una serie di sfottò e prese in giro deplorevoli e degne soltanto di censura e vergogna, viste le sue problematiche.
Ebbene si perchè il giovane deputato grillino, M. Dall'Osso, è affetto da sclerosi multipla dall'età di 19 anni (anche se, fortunatamente, come dice lui stesso sul suo sito http://www.matteodallosso.org/, i sintomi della malattia hanno cominciato ad attenuarsi nel corso degli anni e ora vive tranquillamente) e l'altra sera, a causa certamente di una giornata faticosa per chiunque conclusasi a notte inoltrata, stava concludendo il suo intervento all'una quando ha perso per un attimo il filo del discorso ed è iniziata la gara di insulti dagli onorevoli seduti dalla parte opposta dell'aula (quelli del Pd e di Scelta Civica). Questo è il video preso dal sito di Repubblica: http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/sfotto-a-dall-osso-m5s-malato-di-sclerosi-blog-grillo-denuncia/135970/134504?ref=fbpr.
Grillo, sul suo blog, raccontando dell'episodio ha scritto questo: "Conoscete tutti ormai Matteo Dall'Osso, cittadino M5S alla Camera. E' affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro. Ha appena fatto il suo intervento in aula, è l'una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui. Mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque. Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà: 'dategli il foglio giusto!'... Ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti. Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe".
Partendo dal presupposto che simili atteggiamenti non si dovrebbero mai consumare, neanche nei confronti del peggior nemico (viste, per di più, le tantissime attenuanti alle quali tutti potrebbero appellarsi), una scena del genere dovrebbe prevedere la deportazione in centri di recupero da parte di questi futuri protagonisti dei palcoscenici della tv spazzatura... e forse nemmeno di quella!
Magari, posso consigliar loro di fare un bellissimo gesto, compiuto qualche giorno fa da uno dei Presidenti d'America più importanti dell'ultimo secolo: G. Bush Sr.
Infatti, come immortalato da queste foto (http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/25/foto/bush_padre_si_rasa_a_zero_per_i_malati_di_cancro-63659893/1/?ref=fbpr#1), in segno di solidarietà e vicinanza verso i malati affetti da leucemia, l'ex Presidente USA ha deciso di rasarsi a zero i capelli, situazione nella quale incorrono coloro i quali subiscono tali sintomi, ma non per loro volontà, bensì a causa delle cure che devono effettuare e che portano alla caduta automatica dei capelli. E' vero che in passato, Bush Sr. ha dovuto subire la perdita del secondogenito Robin, proprio per colpa della leucemia, ma tale gesto è sintomo di un perpetuo senso di umanità nei confronti delle persone più sfortunate di noi. Se davvero siete sicuri di voler esser chiamati "onorevoli", se avete un minimo di dignità e coscienza, se riuscite a farvi carico delle vostre colpe e siete capaci di riparare ai danni che giornalmente effettuate (anche se dubito fortemente, visto il baratro sul quale pendiamo da anni), recatevi presso un negozio di parrucchieri e compratevi una macchinetta per tagliare i capelli; poi, presentatevi in Parlamento: sono certo che Dall'Osso non si permetterà di chiamarvi uno ad uno "Mastro Lindo".
giovedì 25 luglio 2013
Frase del giorno
"Il capo del governo inglese non dice mai una cosa vera senza l'intenzione che sia presa per una menzogna; non dice mai una cosa falsa, se non con lo scopo che sia presa per verità".
Jonathan Swift
Jonathan Swift
mercoledì 24 luglio 2013
Il punto sul mercato: il Milan - c'è solo un "Honda" su onda
Chi tra le big italiane, durante questo calciomercato estivo, si è rafforzata meno e senza colpi a sensazione è stato il Milan. Pochi soldi e pensieri altrove da parte del suo Presidente (Berlusconi ndr.), impegnato su altri fronti più bollenti rispetto a quello calcistico, la squadra rossonera è momentaneamente quella che ha lasciato più a desiderare in questa fase iniziale di campagna acquisti/cessioni: certo, ormai sono 2/3 anni che il Diavolo sta portando avanti una politica di "svecchiamento" della rosa, lasciando andare ad oggi circa una decina di giocatori appartenenti alla vecchia guardia (ved. Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta e, da ultimo, Ambrosini) e scommettendo su giovani molto interessanti (ved. Niang, De Sciglio, El Shaarawy), il che comporta sicuramente l'essere in possesso di maggiori forze fresche da plasmare, ma più tempo per avere giocatori competitivi e di alto profilo. Non tutti gli anni (come quello passato) si possono fare miracoli, raggiungendo nel girone di ritorno il "salvifico" terzo posto, valido per disputare i preliminari di Champions League; il rischio di rimanere al palo, vedendo gli altri avanzare a grandi passi, è davvero alto. Eccezion fatta gli acquisti di Balotelli dal Manchester City, durante il mercato di gennaio, e di Montolivo dalla Fiorentina a costo zero l'estate scorsa, è dai tempi di Ibrahimovic che il Milan non piazza un acquisto da lasciare a bocca aperta, un acquisto last minute di quelli a sorpresa. La rosa, comunque competitiva, avrebbe bisogno di qualche ritocco un pò dappertutto, non in attacco: difatti, Balotelli, El Shaarawy, Niang, Robinho (alla fine rimasto e che ha prolungato il contratto) e Pazzini (appena rientrerà dal suo infortunio al ginocchio destro) dovrebbero garantire un cospicuo numero di gol in tutte le competizioni. Sono arrivati, per rimpolpare la rosa di Allegri, giovani interessanti come il difensore colombiano Vergara (Univ. Popayan) e i centrocampisti Poli (Sampdoria) e Saponara (Empoli); ma ci sarebbe bisogno di altro, a parere di scrive, per consentire al tecnico livornese di avere adeguati ricambi ai titolari e contare su una squadra numericamente e qualitativamente attrezzata.
Ma questo è il momento che sta attraversando la società rossonera, di vacche magrissime, forse il più duro dell'era Berlusconi; probabilmente, solo l'acquisto di Honda (giapponese in forza al Cska Mosca), in scadenza di contratto a dicembre 2013, potrebbe ridare entusiasmo all'ambiente milanista. Dotato tecnicamente, dedito agli inserimenti da dietro e con un buon senso del gol, il trequartista nipponico è vicinissimo all'approdo in rossonero, se non fosse che la società russa chieda 5mln per liberarlo (cifra ritenuta un pò alta da Galliani & co., dato che il giocatore si svincolerà tra qualche mese). Ma, questa prolungata e caldissima trattativa, non solo per il periodo nel quale si sta concludendo, dovrebbe andare in porto e il Diavolo potrà sfondare anche nel mercato asiatico, grande risorsa di marketing dalla quale attingere per il futuro. E quest'estate si canterà, dalle parti di Milanello, "Honda" su onda...
La democrazia 2.0 ha il "bavaglio"
Fino ad oggi, con questo articolo pubblicato sul sito de Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/24/ammazza-blog-pdl-ci-riprova-5-anni-di-leggi-contro-linformazione-web/664729/), a firma di L. Vendemiale, probabilmente nessuno avrebbe saputo nulla e il tutto si sarebbe sviluppo nel più assoluto silenzio. Invece, grazie a questo pezzo inserito in data odierna sul portale della testata di Via Valadier, si scoprono manovre sotto traccia per zittire l'opinione di qualsiasi cittadino che usufruisca della Rete.
Entrando nel merito del discorso, nell'articolo si parla di un ennesimo tentativo legislativo di imporre regole da normale testata giornalistica ad un normalissimo blog: l'ultima proposta, in ordine di tempo, è quella presentata dal senatore Torrisi (Pdl), con la quale si vuole "scaricare la responsabilità penale dei commenti degli utenti (anonimi o meno) sui gestori del sito internet, che si tratti di un blog o di un giornale".
In questo modo, è palese l'equiparazione assurda ed inappropriata tra una testata giornalistica regolarmente registrata presso un Tribunale italiano ed un blog, semi-sito internet nel quale chiunque può scrivere propri pensieri ed opinioni o far altro.
Diciamo che, in Italia, dato che si fa sempre più politica con i media ed in particolare via internet, grazie proprio allo strumento del blog (ved. M5S e il suo leader, B. Grillo, con il suo ormai ex blog http://www.beppegrillo.it/), il timore di essere giudicati, offesi o proprio linciati mediaticamente è una paura diffusa da parecchio tempo e l'uso dei blog può alimentare tali espressioni e sentimenti, mettendo costantemente in cattiva luce i nostri governatori. Perciò, da qualche anno a questa parte, non si fa altro che parlare di legge bavaglio o, comunque, esperimenti di ostruzionismo nei confronti della libertà di espressione del pensiero; e siccome la piattaforma di internet non è facilmente controllabile dagli organi istituzionali e competenti (considerando le masse di informazioni, notizie e commenti che quotidianamente girano e si divulgano in Rete, anche errate), si vuol demandare al responsabile del blog/sito la supervisione su ciò che circola su tale portale, costringendolo a accollarsi ogni colpa per eventuali commenti o pensieri ritenuti offensivi e diffamatori, nei confronti di chiunque si senta leso, per non averli rettificati o cancellati entro breve tempo (solitamente 48h). così, dopo l'obbligo di rettifica o equiparazione dei blog ai grandi giornali, divieto di anonimato o censura dei commenti, bisogna aggiungere quest'altra "perla" ai tentativi di rendere afona l'opinione pubblica.
L'art. 21 della nostra Costituzione afferma: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" (http://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=21); ogni libertà ci è stata ridotta ai minimi termini, veniamo perennemente intercettati, pedinati, tracciati... insomma, la politica sa tutto quello che abbiamo e facciamo. Ora, tra le ultimissime libertà rimaste, si vuol imbavagliare anche la possibilità di esprimerci liberamente e con qualsiasi mezzo (sempre nei termini del buon costume): già, quotidianamente, dobbiamo sorbirci un'informazione parziale e scorretta, frutto di un regime "mediatico" asservito ad una classe politica incompetente e spettacolarizzata, succubi di una situazione di crisi e di esasperazione che non vede fine. Se ci viene tolta l'ultima valvola di sfogo, l'unica maniera per farci sentire e conoscere, per protestare ed esprimere nostre opinioni, saremo soldatini di un esercito fatto di ipnotizzati e soggiogati mentalmente al potere. Ecco perchè, queste manovre politiche, non vengono pubblicizzate dai mezzi d'informazione: in questo modo, avremo la legge già approvata e bisognerà soltanto piegarsi a danno realizzato. Le conseguenze sarebbero quelle di propinarci ciò che vogliono farci sapere dall'alto (cosa che già fanno), senza consentire alcuna possibilità di pensiero o di risposta. Questa è la democrazia 2.0, quella del bavaglio al libero pensiero.
Frase del giorno
"Nella prosperità i nostri amici ci conoscono; nelle avversità noi conosciamo i nostri amici".
John D. Rockefeller
John D. Rockefeller
martedì 23 luglio 2013
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